
Noi campani siamo convinti da sempre che Napoli sia la città più bella del mondo e quella in cui si mangia meglio al mondo, come probabilmente i romani lo sono di Roma, i baresi di Bari e così via. Napoli per noi è quasi un sinonimo di Campania, un modo per dire - e di dire - moltissime cose: un condensato del nostro modo di vivere, della nostra cultura e quindi anche della nostra cucina perché è il posto in cui è nata con i monsù e resta il posto in cui assaggiarne ogni declinazione.
Se questa preferenza per il nostro capoluogo forse dipende anche quel pizzico di presunzione culinaria che contraddistingue tutti noi italiani, non c'è dubbio che tra le città più cosmopolite del nostro Paese Napoli non abbia rivali - o comunque pochi (sicuramente Palermo) - quando si ha fame, si ha voglie di cose buone, ma non di spendere una follia. Ecco perché quando Time Out, rivista britannica di viaggi e lifestyle, ha incoronato Napoli come città in cui si mangia meglio al mondo, ci siamo compiaciuti ma non ci siamo affatto sorpresi.
Perché Napoli è la città in cui si mangia meglio al mondo
Se Napoli è prima in questa classifica che comprende 20 città nel mondo, che sta rimbalzando da qualche giorno sulle bacheche social, infatti, non è né solo per le sue ricette, né per i suoi locali alla moda: in sostanza è prima perché se hai fame a Napoli trovi sempre qualcosa di saporito e confortante da mangiare a un prezzo popolare. Come hanno giustamente scritto i colleghi inglesi, del resto, «per conoscere davvero una città è necessario mangiare il suo cibo», e il cibo di una città non è quello dei ristoranti stellati, ma delle ricette veraci.
Cosa mangiare a Napoli e dove
In quante altre città ci sono decine di chioschi sul mare per prendere una limonata fatta con quei limoni grandi e dolci, un panino o frittura di pesce a pochi euro? In quante altre città trovi contemporaneamente rosticcerie in ogni angolo con mozzarelle in carrozza fumanti o frittatine di pasta che in pochi morsi e qualche moneta ti riempiono la pancia e ti rendono felice? Dove mangi una pasta con le cipolle buona come la genovese? Per non parlare della pasticceria: delle craffe (noi le chiamiamo così) che appena fatte sono un viaggio, sfogliatelle, babà, cassate, rococò?
Quando si è trattato di scegliere il piatto imperdibile, Time Out ovviamente ha consacrato il più famoso: la pizza margherita. Lo ha ritenuto - a ragione - piatto emblematico, anche del modo di mangiare a Napoli, dato che la pizza è nata come piatto popolare per sfamare con poco la gente per strada. E in fondo è ancora così perché la pizza a portafoglio a Napoli ancora circa un euro.
«La cucina napoletana celebra la diversità, la semplicità e il connubio tra terra, mare e storia» afferma la scrittrice e napoletana Gabriela Proietti interpellata da Time Out. «Questa ricca cultura del cibo si può trovare ovunque in città: nei piatti caldi di pasta alla genovese e di ragù napoletano, nel pieno di zuccheri mattutino della sfogliatella alla ricotta o del babà al rum, in una passeggiata nel cinquecentesco Mercato della Pignasecca», racconta ancora la scrittrice.
Altri posti per scoprire Napoli? Anche Time Out si è accorto che il cuore del cibo napoletano ora si sta spostando ai Quartieri Spagnoli. Due, per cominciare, gli indirizzi consigliati: «Per il piatto forte della città, la pizza margherita, andate da Santa Maradona, dove il proprietario Andrea Viviani onora i beni più preziosi di Napoli: la pizza, il calcio e Diego Armando Maradona. E per i classici della cucina napoletana con un tocco creativo da bistrot, visitate CU.QU. / cucinadiquartiere». E le altre città? Ecco la classifica completa di Time Out.